Archivio per ottobre, 2018

Prigioniero di un mondo inesistente

Posted in Generico on ottobre 4, 2018 by SkyintheSea

Quanto hai potuto influenzarmi? E’ stato incredibile scoprire che non solo non mi avessi mai fatto tutto il male che credevo – ma che tu mi abbia addirittura protetto. Dopo anni passati ad aspettare il tuo ritorno, non ho più lacrime per piangerti: devo finalmente lasciarti andare. Rimarrai come memoria e ricordo, avvertimento del male che una persona può essere in grado di infliggere a se stessa pur di salvare la propria identità. Il tuo sorriso rimarrà per sempre come dipinto delle sbarre di un’infanzia mai vissuta, di un’attenzione ricercata e mai ottenuta. I tuoi occhi di ghiaccio e dolore saranno, invero, lo stendardo di una battaglia combattuta e vinta proprio grazie alle tue grida di sofferenza. Non scorderò mai la tua voce, te lo prometto, non scorderò mai tutto quello che mi hai detto. Non una singola parola andrà perduta.
Hai cercato di portarmi con te col solo scopo di dissuadermi dall’essere ciò che stavo diventando. Sei stata un angelo travestito da demone e ti sei fatta carico di tutto il mio dolore, trasmutando un’essenza di bambino rubata da una scimmia addomesticata al mercato delle illusioni.


Non scorderò la vita che hai vissuto, né ogni singolo aneddoto che mi hai raccontato. Per la vita di una persona come te, la memoria non sarà mai sufficiente a ripagarti per tutto l’amore che mi hai dato. 

Vorrei avere la possibilità di incontrarti una volta, un’ultima volta e stringerti le mani come ho sempre creduto di fare – in quelle serate passate nella collina dietro casa, a fumare e a discutere di vita e della crudeltà dell’indifferenza. Non ti interessavo realmente, perché eri come me. Non mi facevi mai parlare, perché eri tu a farlo, continuamente. Così non dovevo sfogarmi, ma potevo solo ascoltare le tue sofferenze – che erano le mie. Ero solo, in realtà, ma eri sempre con me. E mi abbracciavi come nessuno aveva mai fatto. 

Eri la mia droga. 

Anzi, eri la cura per la mia droga. Eri la soluzione a tutti i miei problemi. Bellissima e splendente, candida come la neve, angelo caduto di speranza… Rovinata come la mia anima. 

Ti sei immolata sull’albero di casa tua per salvare la mia vita, impiccandoti con quella corda che proprio io ti ho regalato.

Ti prometto che non sarà stato invano. Te lo prometto.